Terminato il mese di settembre, dedicato sia all’invecchiamento in salute che alla consapevolezza sulla malattia di Alzheimer, ottobre inizia con la giornata internazionale della persona anziana, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1990. Vogliamo dunque cogliere l’occasione per parlare ancora una volta di invecchiamento in salute, riassumendo i precedenti articoli e facendo qualche considerazione conclusiva.
Mentre é ormai largamente risaputo che l’attività fisica é un fattore essenziale per mantenere una buona salute generale, gli effetti positivi che può avere sul cervello sono meno conosciuti. Al contrario, un sempre più crescente insieme di ricerche sta cercando di valutare l’efficacia dell’esercizio fisico sulla salute cerebrale, mettendone in luce i diversi benefici.
La popolazione italiana è tra le più longeve d’Europa: seconda solo alla Spagna, la speranza di vita alla nascita nel nostro paese è di circa 83 anni. A far distinguere l’Italia dalle altre nazioni non è solo la longevità di per sé, ma l’effettiva percentuale di “over 65” che vi risiedono, è pari al 22,6% della popolazione generale (dati Istat 2018).
“Enormi sono le opportunità – sia sociali che economiche – che si possono guadagnare dalla promozione dell’invecchiamento in salute”. Così esordisce un recente rapporto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), secondo cui circa il 12% della popolazione nell’area G20 ha attualmente un’età superiore ai 65 anni, ed entro il 2050 più dell’8% sarà over 80.